Milanese, trasferitosi a Modena negli anni in cui i cantieri attivati dal duca Francesco I d'Este richiamavano maestranze specializzate, è presente nel 1652 nel Teatro della Spelta come collaboratore di Gaspare Vigarani. Confratello della Congregazione della Beata Vergine e di San Carlo è al servizio della Comunità di Modena a partire dal 1655 con l'incarico di seguire diversi cantieri. Tra il 1669 e il 1682 è presente, oltre che nel cantiere del San Carlo, in quello delle chiese del Voto e di Sant'Agostino e nei palazzi di Modena e Sassuolo prima al seguito dell'Avanzini poi del successore Antonio Loraghi. Risulta inoltre autore di numerose macchine teatrali eseguite per la Corte. Morì a 60 anni probabilmente a seguito di una caduta dalle mura di Modena dove stava lavorando e, in quanto confratello, venne sepolto nella chiesa di San Carlo.