Il quadrone, ove l'opera di
Marcantonio Franceschini si integra perfettamente con quella del plasticatore
Traeri, era in stato di avanzata esecuzione il 22 luglio 1700; il 22 settembre dello stesso anno il pittore, nel suo libro di conti, dichiarava di aver ricevuto l'intera somma pattuita. La difficoltà relativa all'inserimento nella parte alta della Vergine suggerirà la felicissima scelta di un punto di fuga estremamente ribassato, con le figure che si dispongono ad anfiteatro dietro al santo inginocchiato e alla croce che si erge altissima contro il cielo: una soluzione che conferisce all'episodio un'enfasi ed insieme un'ariosità ben maggiori rispetto alla statica correttezza scenografica adottata da
Caula nella tela di identico soggetto per la parete di controfacciata. Alle costruzioni architettoniche nello sfondo attese, come di consueto, l'allievo Luigi Quaini. La tecnica di esecuzione (tempera su tela) consentì al Franceschini di non muoversi dalla sua bottega bolognese.