Campori Giuseppe [Collegiale]
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Modena, 1821-1887

Figlio del marchese Carlo Campori, entrò nel Collegio San Carlo nel 1829, ove già era iscritto il fratello Cesare. Nel 1839 fece un viaggio a Roma e a Napoli, dove incontrò il filosofo Galluppi. Pubblicò il suo primo scritto sul periodico modenese Il Silfo nel 1841. Nel 1842 il padre lo pose al seguito dell'arciduca Massimiliano d'Austria d'Este, che accompagnò per otto mesi al palazzo di Vienna e al castello di Ebensweyer. Nel 1844 venne pubblicato sul periodico Strenna modenese l'articolo concepito durante il soggiorno a Vienna: Delle opere di pittori modenesi che si conservano nell'imperiale galleria del belvedere di Vienna. Si recò a Firenze nel 1846, frequentò il Vieusseux e cominciò la collaborazione con l'Archivio storico italiano pubblicando opere sul Muratori. A questo periodo risale anche il catalogo storico corredato da documenti inediti sugli artisti italiani e stranieri negli stati estensi, pubblicato a Modena nel 1855. Dopo un viaggio in Francia ed Inghilterra, fu colpito da una grave malattia. Fu rappresentante di Modena dopo l'annessione allo stato sabaudo. Come deputato appartenne alla destra, ma non ebbe vita politica attiva. Nel 1864 fu eletto sindaco di Modena; si dimise nel 1866 restando consigliere comunale. L'apertura al pubblico dell'Archivio Estense diede nuovo impulso ai suoi studi: dedicò la maggior parte delle sue energie all'impegno nella Deputazione di Storia Patria e nell'Accademia di Scienze, Lettere ed Arti, della quale fu presidente dal 1874 alla morte. Contemporaneamente incrementò le sue splendide collezioni di manoscritti, libri, quadri ed oggetti d'arte. Lasciò alla Galleria Estense, per disposizione testamentaria, diverse opere d'arte di grandissimo rilievo e codici manoscritti alla città di Modena.