Ultimo dipinto eseguito dal pittore ottantenne Francesco Vellani prima della morte e lasciato incompiuto. Il completamento fu affidato al reggiano Francesco Camuncoli al quale si deve "una figura nel fondo", come rivela una memoria conservata in un tubo di latta rinvenuto dietro la pala che pone fine alle ipotesi circa l'entità dell'intervento del Camuncoli. L'artista, che aveva preso l'impegno di lavorare al dipinto nel 1766, vi si era dedicato saltuariamente intercalandone il compimento a quello di altre commissioni. Divergenze sul prezzo della pala (per il cui pagamento del dipinto erano stati destinati i proventi del lascito Avanzi-Biscioni) portarono ad un suo provvisorio trasferimento a Firenze in vista di un più vantaggioso guadagno; nel 1779 fu finalmente posto sull'altare della chiesa.