Si tratta del più antico dipinto giunto fino a noi, capolavoro di Francesco Stringa, figura di punta tra gli artisti della corte estense. L'altare dell'Assunta manterrà un particolare rilievo in alternativa allo stesso altare maggiore come altare dell'oratorio che, secondo il modello teatino, interseca la chiesa principale: l'intitolazione a San Giuseppe dell'altare di fronte e la sua dotazione di una pala raffigurante lo Sposalizio della Vergine completa il programma di celebrazione mariana. Sulle imponenti dimensioni del dipinto di Stringa, abbastanza desuete per la Modena di quei tempi, si sarebbero peraltro modellati i successivi altari.
L'esecuzione viene comunemente posta a ridosso del 1668 allorché il confratello Francesco Sorra cedette alla Congregazione un fondo di quattromila scudi per l'edificazione e l'arredo dell'altare, operazione che coinvolse molteplici competenze e che si concluse nel 1675.