La grande tela che Sigismondo Caula dipinse per la parete di controfacciata è dedicata ad un tema, quello di San Carlo tra gli appestati, che di lì a poco sarebbe stato fatto oggetto anche del dipinto sull'altar maggiore. Per esso Sigismondo Caula ricevette un compenso di quaranta doppie il 10 dicembre 1675. Resta da appurare se nella commissione dell'importante dipinto non possa aver avuto qualche parte la corte stessa, da cui Caula era stipendiato: un'ipotesi che troverebbe ragione di verosimiglianza nella presenza ab antiquo entro le raccolte estensi di un disegno e di ben due bozzetti in rapporto con la grande tela. Attraverso questo materiale, già noto agli studiosi, possiamo ricostruire le modalità della complessa elaborazione del dipinto. Il quadro in San Carlo rimane apprezzabile per la forte valenza scenografica conferita alle bianche architetture scalate verso il fondo, da leggere in relazione all'attività di Caula come apparatore di spettacoli teatrali per la corte.